Mangiare salame a dieta: è veramente possibile o è vietato?

L’Italia è tradizionalmente, quasi endemicamente, la nazione maggiormente legata al cibo, sia in senso generale come rapporto alimentazione – cultura ma anche nello specifico considerando l’immensa mole di prodotti alimentari di ogni tipo, che contraddistinguono la cultura mediterranea. Il retaggio culturale, proveniente da un contesto anche di tipo multietnico nel corso dei millenni ha contribuito ad accrescere la quantità di alimenti ed il salame fa sicuramente parte della cucina italiana, nella sua differente varietà di prodotti. Il salame è un alimento considerabile “buono ma che fa male” e viene spesso sconsigliato in varie tipologie di dieta. Ma è veramente così “peccaminoso” mangiarlo a dieta o ci sono delle eccezioni?

Come spesso accade non esiste una singola risposta, ma va considerato il contesto oltre che altri fattori applicativi.

Generalmente siamo abituati a considerare il salame come qualcosa di non adatto ad una dieta sana. Corrisponde infatti ad una forma che corrisponde spesso ad una carne lavorata, conseguentemente ricca di grasso e quindi corrispondente a qualcosa di non propriamente ricco dal punto di vista nutrizionale.

Ciò che “spaventa” in senso generale nel salame è sia questa condizione che la visibile presenza di grasso, che è comunque variabile da tipologia a tipologia. Poi va considerato che ogni metabolismo e dieta conseguente sono “cosa a se”. Ma il salame se di buona qualità e sufficientemente selezionato, oltre che in quantità giuste, può assolutamente rientrare in una dieta, ovviamente non è concesso consumarlo ogni giorno o comunque troppo spesso.

E’ da sfatare parzialmente il mito del salame ingrassante, in quanto se si corrisponde all’apporto calorico, in generale una porzione di salame da 50 grammi non supera le 200 calorie, un apporto non ridotto ma comunque minore rispetto a tanti altri alimenti confezionati. E’ importante scegliere un salame stagionato al punto giusto, né troppo morbido né secco, e riuscire ad integrarlo in modo sano in ogni dieta: da solo il salame se consumato in una quantità non superiore ai 50 grammi ogni 3-4 giorni al massimo, non influenza in modo particolare la salute né tantomeno il peso corporeo.

Anche se è molto ricco di colesterolo, attivamente se consumato, un organismo sano riesce a gestirlo proprio quando il suo consumo non diventa qualcosa di quotidiano, consumo che è ovviamente sconsigliato a chi soffre di pressione alta, colesterolo “ballerino” ma anche ad esempio a donne in stato interessante.

Mangiare salame anche a dieta non è “vietato” quindi, ma va ovviamente applicata un minimo di responsabilità. Quindi, se ami il salame, puoi concederti una porzione moderata ogni tanto senza compromettere la tua dieta. Ricorda sempre di bilanciare l’alimentazione e di fare scelte consapevoli per mantenere uno stile di vita sano e equilibrato.

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